Coronavirus: la lettera del parroco don Tommaso

Coronavirus: la lettera del parroco don Tommaso

Posted by Andrea Marinelli, With 0 Comments, Category: Articoli, News, Tag:,

Dio non manda punizioni

Carissimi,
in questi giorni di concitazione per il dilagare del Coronavirus, tutti ci sentiamo responsabili. Tutti siamo chiamati a collaborare con chi ha la responsabilità per la tutela della salute pubblica.
Come parroco vengo contattato da persone molto preoccupate riguardo alla situazione del COVID-19 e del suo contagio (relativamente diffuso) nella nostra zona. Avverto, pertanto, la necessità di condividere una riflessione con voi su ciò che dobbiamo imparare da questa emergenza.
Il Vangelo che proclamiamo da più di duemila anni ci fa conoscere il Dio trinitario in cui il Padre ha tanto amato il mondo da mandare il Suo Figlio Gesù che dona la Sua vita per riscattarci dalla morte. Dio paga per tutti e non manda punizioni. Questa considerazione emerge in alcuni passi del Vangelo, come, ad esempio, in quello del cieco nato (Gv. 9, 2-3), in cui i discepoli vanno dal Maestro con la domanda: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?” e Gesù con fermezza risponde: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio”.
Il male, la sofferenza, la malattia non sono una punizione del peccato che abbiamo potuto commettere, perché il male è già male in sé e ci fa male.
L’unica cosa che ci resta da fare in situazioni di dolore come questa è imparare a tornare a Dio. Il discernimento di questo periodo, favorito dalla mancanza delle attività quotidiane, saprà indicarci modi e maniere per tornare a Dio.

Adesso faccio un cenno alle attività pastorali. In forza dei decreti 5, 8 e 9 marzo del Presidente del Consiglio dei Ministri, tutte le attività pastorali (catechismo, benedizioni, ritiri spirituali, convegni, incontri di preghiera, centri di ascolto, comunione agli anziani e agli ammalati) e la celebrazione delle Sante Messe, ivi compresi i funerali, sono sospese fino al 3 aprile. Con la speranza che quest’emergenza rientri al più presto, celebreremo le feste pasquali come un effettivo ritorno al Padre e con la vera gioia di celebrare il Signore: mai come quest’anno possiamo vivere, in questa situazione, il Tempo di Quaresima come un tempo di preghiera, di riflessione e di astinenza.
Invito, poi, tutti i genitori, che sono i primi catechisti, a coltivare momenti di preghiera in famiglia perché possano testimoniare, attraverso la preghiera comunitaria, che Dio non ci abbandona.

Affidiamoci, carissimi, a Maria Santissima della Libera perché possa liberarci da questo nemico invisibile, a San Rocco che possa intercedere presso Dio per allontanare l’epidemia e a San Tommaso d’Aquino, teorico della sapienza cristiana, perché, attraverso la sua intercessione, medici, paramedici e ricercatori, affidandosi alla Sapienza di Dio, possano al più presto arginare il Coronavirus.

Vi benedico.
Don Tommaso, arciprete parroco

 

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